ADEGUAMENTO DI PRESSE A INNESTO MECCANICO O ELETTROMAGNETICO MEDIANTE L’EFFETTO PACINOTTI
(Dott. Ing. TIZIANO PIACENTINI PERITO DEL G.I.P. TRIBUNALE DI GENOVA)
Per gli adeguamenti finalizzati alla riduzione dei rischi, o al miglioramento degli assetti di sicurezza, si dimostra molto utile l’impegno del cosiddetto “effetto Pacinotti”, che consiste nel fenomeno di natura elettromagnetica per cui un motore elettrico asincrono trifase, pur non alimentato elettricamente, quando ruota per inerzia o per altri motivi, genera un campo elettromagnetico che può essere rilevato e trasformato in un segnale significativo nell’ottimizzare i livelli di sicurezza di molte macchine operatrici quali mulini, presse, nastri trasportatori, sistemi con grande inerzia, ecc.
VEDIAMO COME:
Le norme di sicurezza in vigore oggi (D.Lgs.81 del 2008 ed altre più specifiche) prevedono che gli organi pericolosi in movimento delle macchine, se accessibili, debbano essere opportunamente segregati allo scopo di impedire i contatti con essi, con l’obbligo di asservire eventuali aperture di accesso a dispositivi elettromeccanici che ne impediscano l’apertura con organi ancora in movimento e che non ne permettano la ripartenza con accessi aperti. (ALL.V / PARTE I, cap. 6.3).
Se per tali funzioni ci affidiamo all’installazione di semplici micro contatti di sicurezza, dopo l’apertura di tali accessi, otterremo sicuramente di aver tolto l’alimentazione elettrica del motore che genera il moto pericoloso ma non il suo arresto immediato, che in genere è legato a vari parametri fra cui l’inerzia del sistema, la quale non rimuove comunque il rischio di contatti con gli elementi che possono ancora creare lesioni fino al loro arresto completo.
In mancanza di un dispositivo di frenatura che comunque introdurrebbe dei tempi di arresto in qualche modo variabili e che complicherebbero ulteriormente i problemi legati alla sicurezza all’interno dell’azienda.
È utile pertanto asservire gli accessi di cui sopra a dispositivi di blocco elettromeccanici che oltre a scollegare l’alimentazione elettrica del motore (effetto micro), ne impediscano fisicamente l’apertura finché tutto il sistema motore + organi pericolosi in movimento non sia completamente fermo, grazie all’effetto Pacinotti e a un dispositivo di sicurezza che, percependo la fine del campo elettromagnetico creato dal motore ancora in rotazione, pur non più alimentato, conferisce ai blocchi elettromeccanici la possibilità della loro apertura senza il rischio di contatti con un sistema ormai fermo e che ci offre la cosiddetta “sicurezza assoluta di macchina ferma”, e cioè di non essere esposti ai contatti pericolosi cui si faceva cenno.
Tutto ciò, oltre ad ossequiare una prescrizione di legge che vieta l’utilizzo di un dispositivo di sicurezza operante esclusivamente in funzione del tempo (NORME CEI EN 60204-1/2006, cap. 9.3.6), consente di operare sempre in sicurezza, cioè con macchina ferma, al variare delle condizioni di impiego della macchina che dipendono sempre dall’efficienza del sistema frenante se presente, dai carichi spesso variabili, dai momenti di inerzia in gioco ecc..
Molto utile l’impiego dell’effetto Pacinotti nell’adeguamento delle PRESSE AD INNESTO MECCANICO o ELETTROMAGNETICO asservendo una protezione integrale amovibile di tutta l’area utensile ai blocchi elettromeccanici di cui sopra, segregazione che verrà dotata di feritoie di passaggio del (pezzo conformi alla NORMA UNI EN ISO 13857/2008) in modo da evitare i contatti delle mani con l’utensile, garantendo che non possa avvenire il comando accidentale di discesa della pressa se non dopo la rimozione o l’apertura della protezione integrale consentita solo dal dispositivo di MACCHINA FERMA sopra descritto.